domenica 27 febbraio 2011

LE ENNESIME FESTE DI CODA

Quello del traffico è uno dei problemi maggiormente sentiti a Casalotti, Selva Candida, e zone limitrofe. Come tutti sappiamo, queste zone, ora molto popolate sono nate in maniera del tutto spontanea, o per meglio dire, abusiva, a partire dagli anni '60, in cui si è verificata una immigrazione massiccia, da sud a nord, e dalla campagna alla città, che ha avuto alcuni effetti nefasti che viviamo ancora oggi.
Dopo 4 condoni edilizi negli ultimi 25 anni, ognuno dei quali doveva essere l'ultimo, la cementificazione può dirsi completata, e così abbiamo interi quartieri (ma è improprio chiamarli così, perchè se si leggono le intestazioni delle targhe delle vie non troviamo la lettera "Q", ma la "Z", e cioè zona agricola), senza verde pubblico, senza alberi, nè prati, situazione veramente paradossale se si pensa alla perifericità delle zone, e al fatto che si tratta di parti di agro romano (che notizie abbiamo del Parco della Cellulosa? Ma questo è un argomento che toccheremo in seguito), senza un adeguata copertura di scuole, di servizi pubblici, e sopratutto, senza strade, il che rende l'andata e il ritorno dal lavoro e da scuola, o semplicemente, la fruizione del tempo libero, un esercizio veramente penoso.
La via di Casalotti, stretta e tortuosa, che nel 1910 conduceva semplicemente ad un casale ed un centro agricolo, e che conduce al pericoloso incrocio con la Via Boccea, o la stessa Via Boccea, costituiscono dopo decenni e decenni dai primi insediamenti urbani, le uniche vie, una da una parte, l'altra dall'altra per consentire a decine e decine di migliaia di cittadini romani di raggiungere non solo le zone più centrali della città, ma anche il raccordo anulare, ecc. Dopo innumerevoli campagne elettorali e giunte di ogni colore, i problemi sono sempre quelli: lo smog, il traffico, la via dei tralicci, la "marana", il parco della Cellulosa, la raccolta differenziata, ecc., e ogni volta se ne riparla come se fossero cosa nuova che chissà chi non è riuscito a risolvere.
Per onestà, comunque, si deve dire che, nel periodo di vigenza della precedente giunta, qualche passo avanti è stato fatto: il sistema viario che è stato approntato dopo anni di lavori nella zona Mazzalupo-Casal del Marmo, ha portato qualche lieve, ma tangibile miglioramento, ma è ancora troppo poco, specie se si pensa che nuovi palazzi spuntano qua e là, e riempiono le poche aree rimaste libere, mentre le vie per raggiungere il centro e il raccordo anulare sono, inesorabilmente, sempre quelle.
E' tempo che i cittadini di Casalotti, Selva Candida, Selva Nera, Casal Selce, ecc., possano acquisire la dignità che gli appartiene, la dignità di cittadini romani, che lavorano, che pagano le tasse, come tutti, ma che sono trattati, come anche quelli di altre periferie, come cittadini di serie B, Roma è una città di serie A, anzi da scudetto, e i cittadini romani devono essere trattati di conseguenza.
Non staremo qui a dire ancora una volta quali possono essere le soluzioni al problema, perchè chi legge avrà la nausea per avere sentito parlare del raddoppio della restante parte di Via Boccea, della fantascientifica metropolitana fino a Casal Selce, ecc., tutte cose cui gli abitanti delle zone hanno sacrosanto diritto, ma non costituisce certo una novità parlarne ancora una volta.
La vera novità è il Movimento per Roma, che nasce come soggetto aideologico, finalizzato all'ascolto delle esigenze e dei problemi del territorio e alla loro soluzione, in un ottica di democrazia reale (non basta la possibilità di votare di tanto in tanto, magari liste di persone decise nelle segreterie dei partiti, per avere la democrazia, la democrazia è una cosa più seria, è partecipazione, confronto continuo, informazione libera, rapporto fra cittadino ed eletto, ecc.) e, sopratutto, di recupero della moralità, dell'integrità.
In particolare, in queste zone in cui i problemi non mancano, l'impegno del Movimento sarà orientato a costituire una interfaccia fra le istituzioni e i cittadini, anche con l'ausilio e in sinergia con altre associazioni, comitati di quartiere, esplicazione della cosiddetta società civile, per costituire uno stimolo, e perchè no, anche un supporto in termini di proposte, per le istituzioni stesse.

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